Sant' Egidio

Nel fine settimana pubblichiamo letture e vangelo della domenica ed i santi del sabato e della domenica.

Se leggete con lo smartphone può essere necessario leggere in  orizzontale 


   

LUNEDÌ DELLA SETTIMANA DELLA I DOMENICA

DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE -

Lettura del Vangelo secondo Luca. Lc 15, 8-10

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

Un Dio che ci viene a cercare, che fa festa se ritrova la sua pecora perduta, un Dio che non rimprovera, né giudica ma gioisce con delicatezza. Noi, invece, sempre attenti a dirci "a posto" a pensarci come persone "per bene", guardiamo a noi con indulgenza, pronti magari a trovare le ragioni di una nostra debolezza e spietati nel giudicare il fratello. Se solo capissimo! Se capissimo che Dio non è il nostro commercialista, che l'incontro con Dio non è la dichiarazione dei redditi, per cui meno dichiaro e meno pago! L'amore mette le ali, la passione brucia, l'incontro con Dio sconvolge i nostri schemi. Finché resteremo all'immagine di un Dio che rispecchia le nostre piccinerie resteremo fragili e piccoli come le nostre paure. Ci pensi, fratello, Dio fa festa per te! Ti viene a cercare là dove la vita ti ha disperso. E la Chiesa - ah se lo imparassimo, finalmente! - non è il club dei bravi ragazzi ma delle pecore ritrovate. Allora all'insegna della tenerezza sia questa giornata, siamo testimoni e figli di questo Dio che fa piovere sui giusti e sugli ingiusti, che conosce e ama ciascuno di noi.

Tu ci cerchi, Signore, Là dove siamo. Delicatamente, in silenzio, ci vieni incontro fino là dove la vita ci ha condotti, amico degli uomini, nostro pastore...

  Santo del GiornoOggi 01 settembre si venera:     Sant' Egidio
  Nome: Sant' Egidio Titolo: Abate Nascita: 640 circa, Atene, Grecia Morte: 720 circa, Languedoc, Francia Ricorrenza: 1 settembre Tipologia: Commemorazione Patrono di:
GambettolaSant'Egidio alla VibrataOrteMonte San SavinoCavezzoAltavilla SilentinaCaprarolaLinguaglossaTolfaLatronico
Protettore:
dell' allattamentopoveridelle pecorelebbrosidelle forestefabbridegli eremitidegli epiletticidisabilicavallidegli sterili

Nato da nobile famiglia in Atene, questo santo passò i primi anni della sua vita nel paese natio. Di ingegno profondo, colto, amante della pietà, ben presto si cattivò la benemerenza del popolo e dei prìncipi e con essa gli onori del mondo. Ma sprezzante di tutto, Egidio fuggì da Atene e si recò in Francia, ritirandosi in un luogo deserto presso la foce del Rodano, per attendere con più fervore al servizio di Dio. Poco tempo dopo passò in una foresta e vi stabilì la sua dimora, vivendo in preghiera, fra austerità e digiuni. Si nutriva di erbe, radici e frutti selvatici, dormiva su nuda terra e suo guanciale era un sasso. Il Signore ebbe pietà di lui in quel luogo deserto e gli mandò una cerva che gli forniva giornalmente il latte.

Scoperto durante una partita di caccia da Flavio, re dei Goti, entrò nelle grazie di quel sovrano e, per i molti miracoli operati, fu conosciuto in tutta la Francia sotto il nome di «santo taumaturgo». Spinto da tutto il popolo e pregato dallo stesso re ad abbandonare quel romitaggio per recarsi alla corte, non cedette, ma ottenne che il re gli donasse quella selva. Acconsenti il re e vi fabbricò un monastero che regalò ad Egidio.

Lì accorse gran numero di giovani desiderosi di vivere sotto la sua direzione. Il santo prese a dirigerli nella via della santità secondo le regole di San Benedetto.

Con essi poté incivilire quella regione, dissodò campi, fertilizzò terreni fino allora incolti, aprì vie di commercio e, specialmente, predicò Gesù a quei popoli, convertendo i peccatori e inducendoli a penitenza. Crescendo sempre più la fama di lui, molti si stabilirono vicino al monastero, così da formare una città che ora porta il suo nome.

Pieno di anni e di meriti, San Egidio, verso la fine del secolo VIII, volò al cielo a ricevere la corona dei Beati.

Più tardi, quando cioè i calvinisti profanavano con vandalico odio i santuari della Linguadoca, le preziose reliquie di San Egidio vennero religiosamente trasferite a Tolosa, ove si conservano con grandissimo onore, e la sua tomba è una fonte perenne di grazie e di miracoli.

PRATICA. Che vale all'uomo guadagnare tutto il mondo se poi perde l'anima sua? PREGHIERA. Deh! Signore, ci renda accetti l'intercessione del beato abate Egidio, affinché quel che non possiamo coi nostri meriti, lo conseguiamo col suo patrocinio. MARTIROLOGIO ROMANO. Nel territorio di Nîmes nella Gallia narbonense, ora in Francia meridionale, sant’Egidio, da cui poi prese il nome la cittadina fiorita nella regione della Camargue, dove si tramanda che egli costruì un monastero e pose termine al corso della sua vita mortale.